Centro per la Scena Contemporanea / Casa della Danza, Bassano del Grappa
Roberto CasarottoSulle sponde del fiume Brenta, lungo la valle montana che connette la pianura padano-veneta al Trentino, lungo antiche vie di collegamento tra il nord Europa e Venezia, su territori percorsi dai Cimbri, dagli Ezzelini, da donne e uomini della Serenissima, dai migranti sfollati da territori di conflitto o alla ricerca di fortuna e sostentamenti, circondata da una natura rigogliosa, a tratti deturpata da cementificazioni sconsiderate, si erge Bassano del Grappa una piccola città divenuta punto di riferimento per la danza contemporanea europea.
Dal 2006 è attiva, in seno al Comune di Bassano, una casa della danza, il Centro per la Scena Contemporanea, un ‘luogo’ costituito da più spazi in cui la danza viene praticata, ricercata, creata e condivisa da artisti e cittadini.
L’arte che connette più di ogni altra le persone al proprio corpo e all’umanità viene esplorata attraverso programmi di residenze per artisti, progetti sostenuti dall’Unione Europea, iniziative condivise con scuole, aziende e associazioni del commercio locale, attività per le persone che vivono con il Parkinson, associazioni oncologiche, di ipo e non vedenti, collaborazioni con network italiani e europei, dialoghi e cooperazioni con Istituzioni e organismi attivi in Asia, Australia, Canada, Cile, Israele, Sud Africa.
La danza abita i musei, giardini botanici e parchi, chiese sconsacrate, una ex distilleria, siti urbani, teatri, edifici storici e, da Marzo 2020, lo spazio digitale, entrando nelle case dei molti cittadini isolati fisicamente ma desiderosi di essere connessi artisticamente e socialmente.
La danza crea comunità inclusive che partecipano a più e diverse iniziative, curiose di scoprire nuovi e sperimentali approcci alla ricerca coreografica, generose nel dare linguaggio a impressioni e risposte critiche, articolando con rispetto e secondo un approccio costruttivo i feedback, solidali e accoglienti, coraggiose nel mettersi in gioco partecipando attivamente in processi creativi e nelle rappresentazioni aperte al pubblico.
La danza è un diritto dell’umanità, pertanto con l’aiuto di artisti e cittadini si generano spazi e tempi in cui le persone si possano esprimere, in cui sviluppare diverse e alternative definizioni di bellezza ed eccellenza, in cui praticare il cambio di prospettiva arricchendosi di approcci extraeuropei, ascoltando le voci e contemplando i corpi in movimento di artisti che giungono a Bassano del Grappa da tutti i continenti.
È grazie alla danza se Selamawit e Lamin, due giovani che hanno attraversato in barca il Mediterraneo, oggi sono i primi insegnanti di colore di danza a entrare regolarmente in contatto con le nuove generazioni di cittadini residenti in un Veneto sempre più multiculturale, ma ancora privo di role models che non siano bianchi e predominantemente italiani. Questi artisti condividono le loro pratiche coreografiche, le eco di tradizioni trasmesse per generazioni attraverso il canto e la danza, tracce di riti ancestrali che affascinano i neurologi che studiano Dance Well e l’impatto che la danza ha nella vita di chi vive col Parkinson, perché conducono i partecipanti alle classi in stati empatici e fisici in cui i corpi si scatenano collettivamente e in performance non contemplabili nei protocolli scientifici, sprigionando una forza contagiosa e travolgente.
Alla base delle relazioni stanno la condivisione di valori e una proiezione temporale rivolta al lungo termine. È una sorta di patto implicito che attraversa tutte le iniziative e le collaborazioni; si costruisce nel tempo con artisti, operatori, esperti, studiosi e con gli abitanti dei territori raggiunti. Si materializza nelle attività di ricerca, produzione, presentazione, co-immaginazione e partecipazione, attivando processi di sviluppo della cultura della danza che spesso sono pioneristici e anticipano il cambiamento, alimentando l’innovazione e l’empowerment individuale e collettivo. Costruendo dei sistemi di sostenibilità nel lungo periodo, si possono creare le condizioni per sperimentare, percorrere vie alternative, costruire quei rapporti di fiducia che consentono la presa di rischio, chiederci cosa sia rilevante generare e che impatto abbia il nostro lavoro sui contesti in cui viviamo, come costruire un capitale culturale comune e come renderlo accessibile e condivisibile.
A Bassano la danza sussurra e svela la vita, avvicina e connette persone di diverse generazioni e culture, esplora la creatività e il diritto di espressione di ogni essere umano.
Le collaborazioni internazionali hanno accellerato il processo di sviluppo locale della cultura della danza contemporanea, hanno anche introdotto la necessità di elaborare e attivare delle strategie per connettere il contesto locale e nazionale alla dimensione transnazionale. A volte abbiamo dovuto elaborare diverse narrative intorno alla stessa pratica artistica o ad approcci non ancora conosciuti in Italia per renderli accessibili, comprensibili e condivisibili. Allo stesso tempo ci siamo preoccupati che alcune esperienze sviluppate a livello locale e nazionale potessero e riuscissero a informare ed arricchire i processi internazionali. Abbiamo imparato a tener conto delle specificità dei contesti coinvolti, dei diversi tempi e ritmi e delle specifità culturali di ciascuna realtà.
Roberto Casarotto è un attivista di danza, formatosi alla London Contemporary Dance School e nella facoltà di Economia presso l’Università Cà Foscari di Venezia. È responsabile della programmazione danza del CSC e dell’Operaestate Festival di Bassano del Grappa. Direttore associato di Aerowaves, e membro dell’European Dancehouse Network, è membro dell’International Dance Council CID-UNESCO.
Il CSC Centro per la Scena Contemporanea/Casa della Danza, è impegnato nella promozione e nello sviluppo della cultura della danza, dello spettacolo dal vivo e dei linguaggi internazionali del contemporaneo. Sostenuto dal Comune di Bassano del Grappa, dal MIBACT, dai programmi Creative Europe, Erasmus+ e Europe for Citizens dell’Unione Europea. È membro dell’European Dancehouse Network e di Aerowaves, in dialogo costante e in collaborazione con più di sessanta organizzazioni, della danza, attive in trentaquattro paesi dell’Europa geografica. Fa anche parte del network Anticorpi XL: il primissimo network italiano dedicato al sostegno degli artisti emergenti, che coinvolge 37 operatori da 15 regioni e sviluppa progetti di mobilità e ricerca artistica. Negli ultimi anni ha intrapreso collaborazioni e dialoghi in Asia, e collabora con molti partner Europei ed Extra-europei. Dal 2006 sono 22 i progetti vinti su bandi europei dal Comune di Bassano del Grappa-Assessorato Operaestate/CSC, un vero e proprio record nazionale di cooperazione internazionale.
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